Running e artrosi, mito o realtà?

La corsa, o running, è uno sport molto praticato a tutte le età, che è tuttavia associato a infortuni soprattutto a livello delle articolazioni delle gambe (ginocchia, caviglie) e tendineo (fascite plantare, tendiniti).

In particolare il running viene spesso sconsigliato a chi soffre di artrosi alle ginocchia (gonartrosi) o all’anca (coxartrosi), tuttavia non è chiaro se il running sia associato a un aumentato rischio di artrosi oppure all’insorgenza di complicanze dell’artrosi o alla necessità di artroprotesi. Non possiamo dare una risposta unica a questi dubbi, infatti molto dipende dalle caratteristiche del soggetto e dall’intensità con cui si pratica il running.

Diversi studi hanno cercato di svelare se il running sia associato a aumentato rischio di artrosi, tuttavia le evidenze sono contrastanti. Da un lato, uno studio su più di 2500 persone tra i 45-79 anni che riferivano dolore al ginocchio oppure avevano una diagnosi di gonartrosi alla Rx ha dimostrato che il running non aumenta il rischio di gonartrosi. È interessante notare come fosse definito runner chi correva almeno 20 minuti al giorno per almeno 10 volte in un periodo della vita, soglia che può essere considerata abbastanza bassa, considerando che solo 200 soggetti inclusi nello studio riferivano più di 2000 corse nella vita (GH L, et al. Arthritis Care Res 2017).

Dall’altro lato diverse revisioni sistematiche della letteratura, ovvero lavori che uniscono studi diversi per estrapolare un dato con maggiore impatto, hanno dimostrato che i runner occasionali hanno un rischio inferiore di sviluppare artrosi di ginocchio e anca, rispetto ai cosiddetti elite runners e soggetti sedentari (Alentorn-Geli E, et al. J Orthop Sports Phys Ther 2017). Ulteriormente, i runner occasionali hanno anche un rischio quasi dimezzato di andare incontro a protesi di ginocchio, anche se questo potrebbe essere spiegato da un procrastinare l’intervento chirurgico per continuare l’attività sportiva, nonostante il dolore (Timmins KA, et al. Am J Sports Med 2017). Tuttavia, l’intensità dell’attività fisica è altrettanto importante, infatti gli elite runners, che corrono sulle lunghe distanze, oppure molto frequentemente, hanno un’aumentata incidenza di gonartrosi e coxartrosi (Driban JB, et al. J Athl Train 2017; Alentorn-Geli E, et al. J Orthop Sports Phys Ther 2017).

Non è chiaro se siano il traumatismo legato alla corsa oppure fattori personali predisponenti ad aumentare tale rischio (Miller RH. Exerc Sport Sci Rev 2017), infatti studi di ecografia non hanno mostrato differenze tra runner e soggetti che camminano regolarmente nello spessore cartilagineo (Harkey, MS, et al. Osteoarthritis Cartilage 2017).

In conclusione, la relazione tra running e artrosi non è pienamente chiarita, tuttavia le evidenze mostrano che il running occasionale ad intensità moderata di per sé non si associa a un aumentato rischio di gonartrosi, e contribuisce a ridurre il rischio cardiovascolare, e di osteoporosi, mentre la corsa ad alta intensità si associa a un aumentato rischio di artrosi del ginocchio (Roberts WO. Running causes knee osteoarthritis: myth or misunderstanding. Br J Sports Med. 2018;52(3):142).

 

(C) 2018 Carlo Selmi, MD PhD

Assistant Professor of Rheumatology, University of Milan
Head, Rheumatology and Clinical Immunology, Humanitas Clinical and Research Center
Assistant Professor of Medicine, University of California, Davis